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So kind - Dracula

foto di Francesco Profera

SO  KIND, così gentile.

 

SO KIND è una ballata teatrale, liberamente ispirata al romanzo Dracula di Bram Stoker.

I due danzatori attori intrecciano nei loro movimenti e nelle loro parole il tema del vampiro inteso come un essere quasi umano, solo un po' più assetato, un po' più vicino al mondo animale e un bel po' più miserabile.

Ne scaturisce una danza talvolta passionale, talvolta angosciante, ironica, poetica.

Dracula non viene mai nominato, ma tutto lo spettacolo è permeato da una paura sottile e misteriosa, un filo rosso che cuce una scena all'altra.

È la paura di conoscere e lasciarsi conoscere intimamente dall'altro, accettando il rischio di perdersi nelle tenebre di un mondo ignoto.

 

Di e con: Erica Giovannini e Francesco Campanoni.

Musiche: Goreckj; Strawinsky; Nyman; T.Waits.

Durata: 50 minuti.

 

Erica Giovannini è danzatrice e regista-coreografa. Francesco Campanoni è scultore, incisore ed attore-regista. SO KIND è il primo spettacolo a cui lavorano insieme, fondendo due linguaggi diversi in uno. Le prove sono state permeate dal tema fondante dello spettacolo: la necessità di modellarsi reciprocamente, plasmando due corpi, due movimenti, due linguaggi diversi.

So Kind (così gentile Dracula)

Non fatevi ingannare dal titolo. Dracula, a parte i testi letti, è confinato nel backstage, nella nuova produzione di Erica Giovannini e Francesco Campanoni. In primo piano ci sono questi magnifici attori che portano in scena una ballata sensuale sulle tante sfumature dell'eros. Se le danno di santa ragione, si disarticolano le membra su sedie, si infilano con violenza scarpe allusive, giocano a fare i rockers, si accarezzano i capelli struggendosi (e struggendo noi tapini spettatori, che vorremmo partecipare a siffate schermaglie amorose) sulla suggestione di un "è bello ritornare a casa".

Ricercatissime le musiche che accompagnano tutta la performance.
Giovannini, un corpo esile e forte al tempo stesso forgiato da anni di teatrodanza condotta ad alto livello, e Campanoni (straordinario nel saper padroneggiare tanti registri, dal comico alla prosa che scava, seduce, libera) ci regalano uno spettacolo che incarna un concetto così ben espresso dal filosofo Umberto Galimberti: "È propria della condizione umana la lacerazione".
Chapeau.

Silvia Vignati

Don’t let the title fool you.

In all but spoken text, Dracula is confined backstage in this production of Erica Giovannini and Francesco Campenoni.

In the fore are two magnificent actors who bring a sensual ballet of eros’ many shades to the stage.

They are embued with holy purpose; their limbs disarticulate and disolve onto a chair; allusive shoes violently attack the feet that would wear them; they become rocking chairs, in play; they caress each others’ hair with yearning (and we yearn to join them in their amorous skirmishes) until, finally, the suggestion comes: “beautiful is coming home.”

The music accompanying the entire performance is extremely well researched.

Giovannini – a body at once lithe and strong, forged by years of dance-theater at high level -

and Campanoni - exraordinary in his mastery of a the many registers of this art, from comedy to deep-delving prose that both seduces and frees -

give a performance incarnating the concept so well expressed by Umberto Galimberti:

“To be wounded belongs, precisely, to the human condition”

Chapeau.

Silvia Vignati

Thanks to David Shohan for his precious help.

video di Giovanni Arzuffi
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